Nel video, si parla delle iniziative fatte Leonardo Bragaglia per portare in scena i testi del Bacchelli al grande pubblico perché considerati di attualita'.
Riccardo Bacchelli
Il mulino del Po.
Descrizione: Lazzaro Scacerni, nominato erede da Mazzacorati, un capitano dell'esercito napoleonico in Russia, tornato in Italia si costruisce un mulino. Sposa Dosolina e conserva con difficoltà i suoi beni. Il figlio Giuseppe, detto Coniglio Mannaro, riesce ad ampliare, non sempre con metodi leciti, la proprietà paterna. Il figlio di Giuseppe, Lazzarino, raggiunto Garibaldi, muore a Mentana. Dopo una violenta inondazione Coniglio impazzisce e finisce in manicomio. La moglie Cecilia supera mille avversità per mantenere la famiglia. Il figlio Princivalle, per difendere la sorella Berta, uccide con un pugno un giovane vicino. Un altro figlio di Cecilia, Giovanni si sposa e adotta un trovatello che morirà sul Piave nel 1918 e sarà l'ultimo Lazzaro Scacerni.
Visita la Cesare Navari e trovarai alcuni dei libri di questo autore:
Fra poco sara' celebrato San Valentino in molte parti del mondo, l'Italia compressa.
Vi proponiamo questo interessante video che racconta, con le immagini e le melodie, le abitudini, i costumi della gente durante la festa di San Valentino. Questo paese si trova nella provincia di Foggia, Vico del Gargano meglio conosciuta come "La Terra dell'amore".
Forse in nessun altro paese al mondo si possono ammirare dei bellissimi borghi suggestivi che sembrano resistere al tempo; rimangono immobili al ritmo sfrenato della vita moderna. Tuttavia, in questi posti incantevoli ci si può imparare tante cose della vita dell'uomo e degli antenati della cività italiana.
La storia della lingua italiana è molto lunga ed interessante, si è parlato poco dei dialetti italiani che anche loro hanno una lunga tradizione scritta e orale. Ecco qui un video che illustra la storia di alcuni di questi dialetti che meritano rispetto ed ammirazione.
La Festa dell’Uva all’Impruneta nasce nel 1926 per pubblicizzare i prodotti delle aziende agricole del paese, nasce con modesti mezzi, cioè carri agricoli trainati da buoi di tutte le fattorie dei dintorni.
Nel 1932 nascono in paese i Rioni: Pallo’, S.Marie, Fornaci e S.Antonio, subito inizia una spiccata rivalità contradaiola che ancor oggi si nota subito nel costruire carri più belli e più grandi degli altri rioni rivali.
Durante la seconda guerra mondiale la festa fu sospesa e riprese con maggior vigore nel 1950, da allora siamo sempre in un crescendo di novità e di costruzioni su carri sempre più grandi, coreografie sempre più curate e sempre maggior numero di figuranti.
Nel 1994 i rioni si costituiscono in un’unica associazione che permette loro di organizzare in maniera migliore questa festa che all’Impruneta è molto sentita.
Fatta interamente da volontari che ogni sera tornati dal quotidiano impiego, si mettono a costruire i carri che poi sfileranno l’ultima domenica di settembre, facendo anche ore “piccole” il tutto per vincere una coppa in cotto, ma soprattutto la possibilità di “prendersi gioco” dei rioni perdenti nel lunedì successivo alla sfilata e in tutto l’anno a venire fino alla sccessiva festa dell’uva.
Le misure dei carri possono arrivare anche sopra 10 metri di altezza, tutti i carri, naturalmente seguono il tema dell’uva che sviluppano poi in maniera più classica o moderna secondo le scelte che vengono fatte durante l’anno nelle riunioni dei rioni.
Nelle sere di settembre quando ci ritroviamo nei cantieri per costruire questi enormi carri, cucire centinaia di vestiti ecc, non può mancare un buon bicchiere di vino chianti, ma soprattutto si crea un aggregazione difficile da spiegare, ma ognuno lavora fino a tardi per far sì che il proprio rione primeggi sugli altri.
Nel 2003 il comitato Rionale si è sciolto ed è nato l’ENTE FESTA DELL’UVA, di cui oltre ai rioni fa parte anche l’Amministrazione Comunale.
Insomma la Festa dell’uva è fatta dagli imprunetini, ma anche da molte persone che vengono anche da fuori per collaborare alla costruzione, si discute, a volte si litiga, ma alla fine tutti insieme prepariamo quella creatura che per ogni rionale è il carro che poi sfilerà in piazza Buondelmonti.
Negli ultimi anni abbiamo iniziato una serie di manifestazioni collaterali che sono tornei di calcio, gare dei mitici “carretti” su cuscinetti, mostre di pittura e curato una serie di etichette d’autore che quest’anno arrivano alla 18 edizione e che sarà in vendita nei loggiati, abbiamo creato anche un concorso per le vetrine dei n negozi denominato “la Vetrina dell’uva”.
Insomma una serie di manifestazioni che concludono sempre l’ultima domenica di settembre con la sfilata dei carri .
L'espressione Chianti Classico indica il cuore più puro e più antico della regione del Chianti. Infatti il Chianti è diviso in ben sette aree geografiche, ognuna delle quali ha una propria produzione, denominazione ed etichetta.
Il Chianti Classico si estende tra le province di Firenze e Siena e include soltanto 14 comuni: